Meta Platforms, il colosso statunitense che possiede alcune delle applicazioni più comuni sui cellulari di tutto il mondo quali Instagram, Facebook e WhatsApp, è stata vittima nel 2021 di una fuga   di alcuni dati che potremmo definire “scandalosi”. Talmente scandalosi al punto che non sono serviti a niente i tentativi della compagnia di insabbiare la verità, una verità di cui si è sempre sospettato e che per la prima volta è stata resa di dominio pubblico su un articolo del  Wall Street Journal: “i social media hanno uninfluenza negativa sui giovani e i ricercatori di Facebook l’hanno sempre saputo”. Infatti, alcuni dei dipendenti di Zuckenberg hanno tra le varie mansioni quella di indagare l’influenza esercitata dalle applicazioni sull’utenza. Per quale scopo vengano realizzate tali ricerche dato che i risultati non vengono rilasciati pubblicamente presenta un certo grado di ambiguità anche se i datiraccolti parlano chiaro: nei minori di 16 anni, che hanno accesso ai social media, è correlato un alto rischio di sviluppo di stati ansiosi, anche gravi. Ad essere particolarmente colpite sarebbero le ragazze più giovani; infatti, il 40% delle utenti che hanno partecipato alla ricerca tenderebbero a sviluppare un senso di insicurezza rispetto al proprio aspetto fisico.Inoltre, gli adolescenti più fragili e vulnerabili svilupperebbero molto più facilmentedepressione e demotivazione alla vita, caratteristiche coltivate tramite il continuo confronto con i loro influencer preferiti, professionisti nella nuova arte del “mostrare ciò che si vuole mostrare e lucrarci sopra”. La reazione del Magnate dei like non ha tardato ad arrivare: “se vogliamo una discussione approfondita sugli effetti dei social sui giovani è importante iniziare con un quadro completo, ci stiamo impegnando a condurre più ricerche e di rilasciarle pubblicamente”. Per quanto la risposta di Zuckenberg possa sembrare non molto convincente data la natura dello scandalo, noi concordiamo con lui per quanto riguarda lanecessità di ricerche più approfondite riguardo gli effetti dei social media sugli adolescenti.

Infatti, trattandosi di un argomento complesso che si dirama in molteplici sfaccettature della vita di noi giovani, riteniamo sia indispensabile analizzare ogni singolo aspetto nel modo più approfondito possibile tanto per i ricercatori quanto per i singoli consumatori. Se con questo articolo abbiamo voluto dimostravi come ormai anche le stesse compagnie siano consapevoli degli effetti delle proprie creazioni, nei prossimi articoli entreremo più nello specifico in determinate aspetti legati alle nuove tecnologie e ai rischi che nascondono l’abuso di esse. Vi ringraziamo per l’attenzione e se avete interesse per un lato specificolegato all’uso dei social e alla loro influenza sui consumatori, fateci sapere.

SITOGRAFIA:

https://www.theverge.com/2021/10/6/22712927/facebook-instagram-teen-mental-health-research(16/5/2023)

https://www.theguardian.com/technology/2021/sep/29/facebook-hearing-latest-children-impact

(16/5/2023)

https://www.washingtonpost.com/technology/2021/09/16/facebook-files-internal-research-harms/

(16/5/2023)

https://www.reuters.com/technology/facebook-research-shows-company-knew-instagram-harm-teens-senators-say-2021-09-30/

(16/5/2023)

Articolo scritto da Alessandra Leka e Leo Carlino, studenti del quarto anno del Liceo delle Scienze Umane Pascoli, stagisti PCTO presso Siipac.